OPCF - PRODUTTORI CAMPANIA FELIX

CERTIFICAZIONI

Nel dinamico panorama del mercato alimentare odierno, i consumatori manifestano un costante interesse verso la sicurezza e l’elevata qualità dei prodotti alimentari. Tale attenzione è motivata dai numerosi scandali che frequentemente emergono, sia a livello nazionale che europeo. Di conseguenza, l’eccellenza e la sicurezza sono divenute fondamentali per competere efficacemente nell’ambito economico.

Le organizzazioni attive nel settore alimentare si adoperano intensamente, utilizzando varie strategie (come dichiarazioni sulle confezioni, sezioni dedicate sui propri siti web e comunicazioni dirette ai consumatori) per comunicare l’impegno profuso nel garantire la qualità dei propri prodotti. Questa necessità di fornire rassicurazioni, insieme al desiderio delle aziende di comunicare in modo incisivo l’eccellenza delle loro produzioni, ha dato vita alle certificazioni alimentari.

Come funziona la certificazione

Le aziende che intendono richiedere la certificazione dei propri prodotti ortofrutticoli e delle colture estensive sono tenute a rispettare i requisiti e gli adempimenti contemplati nello Standard, a presentare apposita domanda di certificazione, corredata del suo allegato, a sottoscrivere l’offerta economica che CCPB provvederà a predisporre, a sottoscrivere il contratto per la certificazione e di sub-licenza, che implicano l’accettazione delle clausole contenute nel regolamento di certificazione.
Alla ricezione della suddetta documentazione, CCPB provvede alla valutazione documentale, alla verifica ispettiva di certificazione nei siti produttivi, alla decisione per la certificazione e all’emissione del certificato e successiva iscrizione nel registro dei prodotti certificati. A questo segue l’attività di sorveglianza con cui CCPB valuta il mantenimento della conformità alla Standard.

GLOBALGAP

La certificazione GLOBALGAP è richiesta da molte aziende della Grande Distribuzione Organizzata europee per offrire ai consumatori e al mercato prodotti di qualità, in particolare quelli ortofrutticoli, sicuri e con rintracciabilità documentata.

Lo standard prevede:

l’opzione 1 rivolta alle aziende agricole, mentre per le aziende commerciali e di condizionamento di prodotti ortofrutticoli e per le aziende che operano nel comparto delle colture estensive è definita.

l’opzione 2 che prevede oltre alla fase di coltivazione agricola, anche la gestione del sistema qualità.

GRASP

Parallelamente alla certificazione dei prodotti agricoli, sulla base dello standard GLOBALGAP IFA (Integrated Farm Assurance) CCPB è in grado di eseguire valutazioni in riferimento al modulo GRASP (GLOBALG.A.P Risk Assessment on Social Practice – Valutazione dei rischi nelle Pratiche Sociali).
Lo schema fornisce gli elementi necessari per l’implementazione e la valutazione di alcuni aspetti sociali di base nelle aziende agricole in cui è stato implementato lo standard GLOBALG.A.P., integrando in questo modo il capitolo dedicato alla salute e sicurezza sul lavoro.
Il modulo GRASP è basato sulla normativa vigente sul lavoro e sui diritti dei lavoratori pertanto consente agli imprenditori agricoli di affrontare le importanti tematiche sociali e di creare consapevolezza all’interno dell’azienda.
Il livello di adeguatezza a questo modulo è richiesto da aziende agricole che intendono fare conoscere ai propri clienti queste informazioni, in quanto i risultati della valutazione di conformità è previsto siano pubblicati nel database Globalgap.

ISO 22005

UNI EN ISO 22005 – Certificazione del Sistema di Rintracciabilità nella Filiera alimentare e mangimistica, è applicabile a tutta la Filiera o a sezioni della stessa, nei comparti più diversi, dal mangimistico a quello della carne e alimentare. Obiettivo della norma è supportare le aziende nel documentare la storia del prodotto, consentendo di risalire in qualsiasi momento a localizzazione provenienza.

Nella pratica seguire il percorso di ogni lotto produttivo lungo la filiera e quindi renderlo rintracciabile, significa svolgere un’insieme di operazioni volte alla raccolta dei dati che si vengono ad originare ogni qual volta si completa una fase produttiva lungo la filiera, in qualsiasi punto della stessa ci si trovi.

La Norma ISO 22005, a carattere volontario sulla rintracciabilità, è molto richiesta anche come requisito per dimostrare l’origine dei prodotti e delle materie prime utilizzate.

La Norma infatti basa i suoi principi sulla capacità di un’organizzazione, definita Capofila, di stabilire le regole che possano garantire in ogni fase della filiera tutti quegli elementi di qualità, sicurezza alimentare e rintracciabilità considerati oggi importanti informazioni per il consumatore. L’impegno di ogni attore al rispetto dei requisiti di cui sopra, è dimostrato da accordi formali che gli stessi devono sottoscrivere singolarmente con il capofila.

Ad oggi uno degli elementi considerati dal consumatore tra i più rilevanti e valorizzanti è sicuramente l’origine del prodotto. Proprio grazie alla crescente sensibilità delle persone verso questi aspetti di rintracciabilità e sicurezza dei prodotti, è crescente il numero di aziende che intraprendono un percorso della certificazione della propria filiera sia per quelle animali che per quelle vegetali.

Pertanto, per dimostrare quanto sopra, l’organizzazione Capofila affida a un Ente terzo indipendente l’attività di verifica lungo tutta la filiera.

Le categorie di filiera maggiormente sensibili a tale riconoscimento sono sicuramente le filiera dell’industria conserviera (pomodoro), di produzione dell’Olio EVO per il settore vegetale e le filiere latte per il settore di origine animale. 

Inoltre è importante sottolineare come la certificazione ISO 22005 contribuisca a garantire sicurezza al consumatore e a tutelarlo nei confronti di possibili frodi alimentari relative soprattutto all’origine del prodotto.